giovedì 2 luglio 2009

Dr. Maurizio Dossi Implantologia dentale


Per informazioni più complete cercate su:
http://implantologia-mauriziodossi-fvg.net/default.html


Implantologia e cure odontoiatriche da 25 anni a Castions di Strada, Udine,
Via Roma 130, tel. e fax 0432 768.795 e a Trieste, Via Imbriani 6, tel. 040 775522

Piano strada, ampio posteggio di fronte allo Studio di Castions di Strada
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TUTTO SUGLI IMPIANTI DENTALI:
Molte persone esitano ad avvicinarsi alla implantologia a causa di opinioni contrastanti sentite da amici, colleghi e dai mass-media sulla loro validita' e sicurezza:
- Esiste il rigetto?
- Proverò dolore?
- Quanto costerà? ... e via via altre domande.
Il testo che segue vuole essere un post creato da me dopo 20 anni di esperienza nel campo della implantologia! Buona lettura...

Cosa è un impianto dentale e cosa significa osteointegrazione.


Di seguito :
- Cosa e' un impianto dentale e cosa significa osteointegrazione.
- Quali sono le indicazioni per scegliere un impianto. L'età è un limite?
- Controindicazioni relative e assolute all' intervento di implantologia dentale.
- Scelta concordata del piano di cure.
- Procedure mediche diagnostiche pre-intervento.
- Modalità di esecuzione dell'intervento.
- Esiste il "rigetto" dell'impianto?
- Perche' preferire un professionista e un intervento eseguito in Italia e non all' estero.
- Impianto dentale : in Studio o in ospedale?

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Cosa e' un impianto dentale e cosa significa osteointegrazione.

- Per impianto dentale si intende un sostituto di una radice di un dente mancante, di qualsiasi forma o dimensione, che viene inserito all'interno dell'osso mascellare o mandibolare mediante un intervento chirurgico eseguito normalmente in anestesia locale.

Abitualmente gli impianti sono costituiti da TITANIO, un elemento che fino ad ora si e' dimostrato il maggiormente compatibile con l'organismo umano. Esso viene ormai usato comunemente anche in Ortopedia sia per le viti di fissaggio che per le protesi d'anca in quanto NON SI SONO MAI RISCONTRATE intolleranze a questa sostanza da parte dell' organismo umano. Inoltre esso non presenta alcuna tossicità.

La forma degli impianti comunemente e' cilindrica o tronco-conica, di lunghezza variabile, da un minimo di 6 mm ad un massimo di 18-20 mm. Il loro diametro puo' variare da un minimo di 3mm ad un massimo di circa 6mm sia a seconda dell'ampiezza della superficie ossea disponibile, sia a seconda della forma e dimensione del dente da sostituire o della protesi da sostenere.

Gli impianti endorali sono costituiti da titanio puro, la cui superficie in presenza di ossigeno forma biossido di titanio che e' la forma più biocompatibile del titanio. Normalmente dalla superficie si dipartono delle spire che permettonoi di avvitare l'impianto all'interno dell'osso e di fornire una ottima stabilità iniziale all'impianto.

I Paesi maggiori produttori al mondo di questo metallo sono la Russia ed il Canada. Da essi si riforniscono la maggior parte delle case produttrici.

TUTTO SULLA OSTEOINTEGRAZIONE

Osteointegrazione: una sola parola per esprimere l' evento più importante di tutto il processo di riabilitazione a base di impianti endorali.

Osteointegrazione significa che l'impianto endorale, a guarigione avvenuta dopo un tempo di alcune settimane all'interno dell' osso, e' interamente e intimamente avvolto esclusivamente da tessuto osseo (cellule e trabecole ossee) senza la presenza o la interposizione tra il tessuto osseo e la superficie dell' impianto di alcun altro tessuto (connettivo o epiteliale per es.).

Da notare che il tessuto osseo che compenetra la superficie dell' impianto, che viene appositamente irruvidita in modo che le cellule e le trabecole dell'osso possano trovare una miriade di micro anfratti nei quali immettersi, NON E' UN OSSO FORMATO SOLO DA TRABECOLE INERTI, bensi' come tutto l'osso dell'organismo e' una struttura viva ed estremamente attiva biologicamente. Se vediamo una sezione dell'impianto integrato nell'osso con il microscopio noteremo che TUTTA la superficie dell'impianto e' ricoperta a strati da zone vitali, con cellule dell'osso (osteociti), cellule deputate alla sua disgregazione secondo il naturale ciclo vitale (osteoclasti) e cellule deputate all'apposizione della parte minerale, solida (le trabecole osse, formate prevalentemente da fosfato di calcio), gli OSTEOBLASTI.

Questi ultimi sono gli attori principali della osteointegrazione, poiche' subito dopo l'immissione dell'impianto nell'osso vengono attirati negli spazi ancora non riempiti da osso di guarigione per formare NUOVO OSSO MINERALIZZATO che sarà da quel primo momento la base della struttura ossea che farà dell'impianto un tutt'uno con l'osso che lo circonda.

E' letteralmente straordinario vedere come nel giro di poche settimane le piccole zone rimaste vuote attorno all'impianto e la sua superficie, vengono vivacemente riempite da osso nuovo, vascolarizzato e del tutto vitale, che permetterà all'impianto di essere una cosa sola con l'osso che lo circonda.

Sulla superficie in titanio infatti, immediatamente dopo il suo inserimento nell' alveolo creato artificialmente nell'osso con frese chirurgiche che ne riproducono l'esatta forma e dimensioni, si deposita il sangue che proviene dai capillari dell' osso.

Le piastrine contenute nel sangue si disgregano e rilasciano un fattore proteico che attira dall'osso sano circostante gli osteoblasti. Immediatamente essi "si mettono al lavoro" e iniziano a colonizzare la superficie dell'impianto.Difatti, sia dalla superficie dell'impianto sia dall'osso che lo circonda si formano dei "ponti" di tessuto osteoide (la forma iniziale del tessuto osseo) che si incontrano e si fondono assieme, creando una struttura ossea solidale. Gia' dopo quattro settimane, qualunque sforzo per ruotare l'impianto su se stesso provocherà un intenso dolore e non sarà assolutamente possibile estrarre l'impianto se non con forse di rotazione altamente superiori a quelle usate per la sua inserzione (circa 30-40 Ncm2 di torque).

Ad osteointegrazione avvenuta, qualunque sforzo per ruotare l'impianto e tentare di estrarlo dall'osso sarà infruttoso e il paziente entro certi limiti non sentirà nemmeno dolore, ma solo una fastidiosa tensione. Se si volesse estrarlo per qualsiasi motivo, si dovrà eseguire un "carotaggio", cioè penetrare nell'osso con una fresa cava cilindrica di diametro superiore all'impianto ed estrarre la "carota" di osso contenente l'impianto, ormai fuso del tutto con l'osso circostante!

A quel punto, l'impianto e' del tutto pronto a svolgere la sua funzione, qulunque essa sia: sostenere un singolo dente mancante riprodotto in ceramica dentale in laboratorio, un "ponte" che sostituisca più denti mancanti, trattenere mediante una apposita "clip" una protesi rimovibile...



Quali sono le indicazioni per scegliere un impianto. L'età è un limite?!

- Qualsiasi dente venga a mancare nella bocca può essere sostituito da un impianto osteointegrato. Questa non può essere una affermazione assoluta, in quanto esistono dei limiti dati dalla biologia e dall'anatomia locale dei singoli casi. Vi sono dei casi clinici infatti nei quali la retrazione ossea dovuta ad una perdita ormai lontana negli anni, la perdita del dente dovuta ad una estrema compromissione dei tessuti che lo sostengono (comunemente chiamata piorrea) oppure l' avulsione traumatica o chirurgica di un dente che abbia sottratto una grande quantità di osso circostante rendono difficile, se non impossibile la sostituzione di esso mediante l'inserzione di un impianto. Altresì devo dire che esistono metodiche ormai molto collaudate e ben codificate per far ricrescere l'osso dove esso manca mediante vari tipi di interventi chirurgici. Con interventi a volte semplici, altre volte di media o elevata complessità è possibile indurre la neoformazione di osso in zone essenziali, punti chiave della mandibola o della mascella nei quali, a guarigione avvenuta, sarà possibile inserire un impianto come in un osso del tutto normale, o avente comunque caratteristiche biologiche adatte alla sua integrazione. A parte questi casi quali sono le indicazioni più comuni?

- Sostituzione di un singolo dente,perduto per carie destruenti o per eventi traumatici. A volte anche in soggetti giovani si riscontra la necessità di intervenire a causa della perdita di un incisivo per un trauma sportivo (frattura profonda della radice) o per la mancata formazione del dente (agenesia congenita: evento piuttosto frequente che riguarda spesso uno o ambedue gli incisivi laterali superiori. Caso di agenesia dei laterali superiori in ragazza di 19 anni trattato nel 2006 con Impianti Astra-Tech. - Nella prima foto l'imbocco mucoso con l'impianto a livello osseo pronto per la protesizzazione.- Nella seconda il moncone inserito nell'impianto, preparato per accogliere il manufatto in ceramica.- Nella terza la guarigione mucosa dopo l'inserzione dell'elemento in zirconia e ceramica.- Nella quarta e quinta la guarigione a due mesi dalla cementazione dell' elemento. Si noti la mucosa che si è rimodellata in modo esteticamente ideale.
(FOTO DAINSERIRE - COME LE ALTRE DESCRITTE PER ALTRI CASI - SITO IN AGGIORNAMENTO !)

- Sostituzione di più denti mancanti a causa dei motivi sopra descritti. Ad esempio, la perdita di più denti contigui può essere ovviata mediante l'inserzione di due o più impianti, creando un "ponte" tra due impianti per la sostituzione di tre elementi fino alla completa protesizzazione di tutta l'arcata (ponte circolare completo). Qui sopra, caso di edentulia di tutto il gruppo premolari-molari inferiore destro. Sul canino è stata fatta una preparazione mediante perno-moncone. - Nella prima foto si notano gli imbocchi mucosi che portano agli impianti posizionati in sede del primo premolare e del primo molare (a livello della radice distale).- Nella seconda foto i monconi avvitati nell'impianto, attraversano la mucosa e sono pronti per la protesizzazione.- Nella terza foto il ponte in metallo nobile-ceramica cementato sui monconi preparati .Da notare il perfetto contorno gengivale attorno al colletto dei denti e dei monconi protesizzati. Caso tratto dall'archivio fotografico del Dott. Dossi, anno 2005, Impianti Astra-Tech.


- Stabilizzazione di una protesi parziale o totale rimovibile.Questo intervento è soprattutto indicato per le protesi totali inferiori che sono molto instabili a causa di vari fattori. I movimenti della lingua,l'abbassamento diffuso dell'osso delle arcate, lo scarso appoggio e la poca aderenza che la protesi presenta,rappresenta un grande problema per molte persone.Il parlare, il mangiare, il ridere portano con se l'ansia che la protesi non sfugga dalla sua sede di appoggio. Anche la protesi superiore che è più stabile a causa dell'"effetto ventosa" del palato, viene stabilizzata in maniera ottimale soprattutto nei movimenti laterali e permette di avere una minore estensione del palato in resina ridando una sensazione di grande naturalezza alla protesi e di minore ingombro. Esistono casi nei quali l'osso si e' talmente ritirato che neppure le creme adesive riescono a stabilizzare la protesi.La immissione in una sola sola seduta di due, tre o quattro impianti con delle"ancore di ritenzione" che sono molto simili alle clips di un abito, danno alla protesi una estrema stabilità e permettono ad un paziente di ritrovare la serenità e la autostima perdute. Poter partecipare ad una cena con amici, ad un compleanno, a qualsiasi evento senza la preoccupazione che la protesi "sfugga" danno alla qualità della vita di una persona un balzo in avanti. La sensazione di isolamento progressivo infatti, dovuto al timore di non poter presentarsi in pubblico, è una tra le cause più comuni di invecchiamento precoce dovuto al mancato contatto con le persone amate o con coloro che per tutta una vita hanno dato signicato alla nostra esistenza.

L'età non e' un limite ! L'integrazione di un impianto in una persona anziana (intendiamo... più di settant'anni per darci un riferimento) NON RAPPRESENTA UN LIMITE! Nell' anziano l'osso si comporta esattamente come nella persona giovane. L'integrazione avviene in maniera completa e in tempi del tutto paragonabili a quella di una persona di media età. Personalmente, ho operato diverse persone sia per protesi fisse che mobili che avevano un'età attorno agli 80 anni e due dei miei pazienti addirittura 87! Il risultato è stato di estrema soddisfazione, sia per i pazienti che per la mia equìpe! Diversamente a quanto si pensi, vi sono invece limiti di età per le persone giovani. E' necessario attendere che la crescita ossea del massiccio faciale sia completa (circa 18 anni per le femmine, 20 per i maschi) per non correre il rischio che la crescita e la stabilizzazione della morfologia delle ossa mascellari comportino uno spostamento degli altri denti, non dell'impianto che a differenza dei denti naturali e' un tutt'uno con l'osso!Anche in questi casi comunque, la valutazione va fatta paziente per paziente e nulla vieta di spostare i termini di età descritti se la situazione anatomica e clinica lo permette.

- Controindicazioni relative e assolute all' intervento di implantologia dentale.

Nel valutare un paziente che deve essere sottoposto ad intervento impiantare vi sono poche ma precise controindicazione delle quali desidero fare un elenco.

Condizioni che rappresentano una controindicazione assoluta: -

- Diabete insulino-dipendente
- Malattie autoimmuni che comportino trattamento costante con cortisone
- Altre malattie che impieghino il cortisone in maniera costante (grave stato di asma bronchiale, allergie gravi)
- Tumori in trattamento con terapia antitumorale, farmacologica o radiante.
A distanza di almeno 3 mesi dalla terapia si può effettuare l’intervento, ma con la riserva di maggiori possibilità di complicazioni
- Pazienti assolutamente non motivati o indifferenti ad una seppur minima ma indispensabile igiene orale
- Pazienti che facciano uso costante di droghe maggiori (cocaina, eroina), alcoolisti non in trattamento con indebolimento generale dell’organismo

Controindicazioni relative:

- Diabete sotto controllo con trattamento farmacologico orale
- Pazienti con handicap psico-motorio che non ricevano un aiuto sufficiente per una corretta igiene orale
- Pazienti con età inferiore ai 16 – 18 anni
- Pazienti trattati con terapie antitumorali interrotte da almeno 2 mesi o più a seconda dei casi e che non prevedano di riprenderle nel periodo di guarigione
- Fumatori abituali (più di 15-20 sigarette al giorno).


- Scelta concordata del piano di cure

La nostra prassi abituale e' la seguente:

- Ogni paziente e' UNICO ! Noi riteniamo che nessun caso clinico, seppur simile ad un altro, sia trattabile nello stesso modo e con le stesse procedure diagnostiche e cliniche.

Cio' deriva da un approccio che io personalmente seguo dall' inizio del mio curriculum di studi:

la MEDICINA OLISTICA.

Essa segue un pricipio che io adotto con ogni persona che a me si rivolge per diagnosi e cure. Personalmente ritengo che ognuno abbia bisogni diversi, in termini di tempi di trattamento, problemi individuali familiari, stati psicologici e reazioni personali sia alle PROPOSTE DI CURA sia ai TEMPI E MODALITA' DI TRATTAMENTO.

Per questo QUALSIASI PERSONA, ADULTO O BAMBINO si rivolga a me per preventivi, cure e protesi puo' avere la certezza che non verra' considerato "un paziente qualunque", da trattare in modo "standardizzato", bensi' come se fosse l'UNICO PAZIENTE del quale mi prendo cura.

In ogni momento, prima, durante e dopo le cure, il dialogo continua. E' un percorso da compiere passo dopo passo, insieme, e seguendo qualsiasi Vostra necessita'.

Procedure mediche diagnostiche pre-intervento.


Qualsiasi cura venga praticata nel nostro studio richiede:

- Una accurata anamnesi dello stato di salute del paziente, sia adulto che bambino
- L' accertamento di tutte le cure, patologie precedenti o in atto
- L'assunzione di farmaci o di qualsiasi terapia che anche all'insaputa del Paziente possa essere di controindicazione alla esecuzione delle cure da noi evidenziate e proposte.

SE VIENE PROPOSTO UN PIANO DI CURE

- Richiediamo nella maggior parte dei casi ( a meno che non si tratti di casi di estrema semplicita', come un bembino al quale deve essere fatta solamente una prevenzione delle carie mediante "sigillatura dei solchi" per fare un esempio...) RICHIEDIAMO SEMPRE UNA ORTOPANTOMOGRAFIA (OPT), cioe' una radiografia completa delle arcate dentarie.

Nel nostro Studio abbiamo a disposizione apparecchiature della KODAK IMAGING che ci permettono di eseguire direttamente , in pochi minuti e a basso dosaggio di radiazioni immagini ad alta definizione.

Vengono eseguite con questa metodica sia le OPT (al costo del Ticket Sanitario), sia le radiografie endorali.

Un solo esempio: una radiografia endorale classica per avere una immagine "statica" su lastra ottica (cioe' non modificabile) richiede dai 0,5 secondi di esposizione ai 0,8 secondi a 70 KV( la tensione abituamente presente all'anodo del tubo radiogeno al momento dello scatto).
Le radiografie che impieghiamo noi (ad immagine dinamica, per evidenziare particolari nascosti all'occhio umano e cioe' modificabile a piacimento sul video con il programma KODAK IMAGING) richiedono circa 0,08 secondi di esposizione, percio' fino ad un decimo delle radiografie classiche ! Credo che le cifre parlino da sole....

Altresi', per quanto riguarda pazienti con le patologie piu' svariate in atto, dove necessario richiediamo un consulto SCRITTO e documentabile del Medico curante, con le indicazioni e controindicazioni alle cure ed ai farmaci che verranno somministrati.

E SE ACCADE L'IMPREVISTO??....

Io, Maurizio Dossi, sono Specialista in Anestesia e Rianomazione e per molti anni sono stato in prima linea nel Reparto di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Pediatrico Burlo Garofolo di Trieste, con il mio Maestro, il Prof. Domenico Del Prete, dopo un lungo tirocinio all'Ospedale Maggiore di Trieste con il Prof. Mocavero (con il quale ho sostenuto la tesi di Laurea, coadiuvato dai Prof.ri Dott. Romano e Dott. Gullo)
Non aggiungo altro a garanzia, tranne il fatto che sono sempre dotato di strumenti di controllo automatici della prressione, battito cardiaco, saturazione periferica di Ossigeno ed un apparato di Rianimazione completo che mi permette di affrontare qualsiasi emergenza, anche le piu' allarmanti. A Voi le deduzioni riguardo alla Vostra sicurezza...


- Modalità di esecuzione dell'intervento

Qualsiasi intervento nella bocca di un paziente viene eseguito con le seguenti modalità:

- Disinfezione del cavo orale con colletturio a base di Clorexidina, potente antibatterico e antivirale topico in grado di abbattere la flora batterica fino all'80%.

- Preanestesia: il punto della mucosa nella quale deve essere iniettato l'anestetico (Articaina, anestetico locale di ultima generazione) viene previamente anestetizzato con una soluzione liquida di Lidocaina al 15% in modo da limitare al massimo la sensazione dolorosa della penetrazione dell'ago. Usiamo aghi atraumatici usa-e-getta con tubofiale di anestetico predosate e preriscaldate a 38 C° in modo che la iniezione del liquido non risulti dolorosa per la differenza di temperatura tra il liquido anestetico e i tessuti nei quali esso viene iniettato.

Ovviamente teniamo conto della età, condizioni cliniche del Paziente ed eventuali controindicazioni dovute a qualsivoglia fattore.

- L'anestesia locale e' una garanzia sia per il Paziente che per l'Operatore, anche se circa nel 30% dei casi (otturazioni di carie non penetranti) risulta non necessaria. Difatti alla"turbina" che molti pazienti temono per il suo fischio acuto, l'aria che viene emessa a 3,5 Bar di pressione e l'acqua, preferiamo usare un contrangolo micromotore a moltiplica di giri. Esso non richiede aria compressa, spesso può essere usato senza l'acqua e non produce tutte le sgradevoli sensazioni che spesso la turbina procura.

- Il materiale "usa e getta": siamo particolarmente orgogliosi del fatto che ogni attrezzo o strumento che non debba essere riutilizzato è sostituito nel nostro Studio da meteriale che viene sostituito ad ogni paziente. Guanti di lattice, coperture usa e getta delle superfici che vengono toccate e soprattutto la siringa aria-acqua sono tra i punti di forza del nostro strumentario che viene sostituito anche per un semplice controllo o una visita.

NULLA VIENE LASCIATO AL CASO!

Io personalmente mi pongo sempre "come se fossi il paziente" e costantemente mi chiedo se, seduto in poltrona, sarei soddisfatto e rassicurato da ciò che vedo e sento attorno a me.

Tutte queste precauzioni, oltre a ridurre l'effettivo rischio di infezioni crociate tra un paziente e l'altro e verso il Personale, rendono il nostro lavoro molto più rilassante!

Avete certo provato la sensazione di sicurezza di correre a 130 Km all'ora in autostrada... Con le cinture allacciate, i sistemi di sicurezza della frenata e gli air-bag provate una sensazione di protezione.
Noi desideriamo che la stessa sensazione la possiate provare seduti sulla poltrona di cure del nostro Studio!

Inoltre, come da norme del Ministero della Sanità, e come deve essere fatto in TUTTI gli Studi dentistici, TUTTO il materiale che non sia sterile od usa-e-getta viene strerilizzato in autoclave a triplo vuoto dopo essere stato previamente accuratamente pulito e trattato con liquidi sterilizzanti e messo per alcuni minuti in un apparecchio per la pulizia ad ultrasuoni. Questo per assicurare il massimo di igiene.
Inoltre le buste con il materiale e gli strumenti vengono datate come da regolamento. La sterilizzazione viene ritenuta valida per un mese dalla data di sterilizzazione, dopo essi vengono comunque risterilizzati se ancora non sono stati ancora usati.

Comprenderete certo che tutto ciò comporta alti costi e lunghi tempi da parte nostra e Vi preghiamo di tenerne conto quando vi viene fatto un preventivo di cure. In esso queste voci non compaiono, essendo date per ovvie.
State certi che esse rappresentano una spesa importante per noi, ma al contempo un'altissima garanzia di sicurezza per Voi e per i Vostri figli!

IN CASO DI INTERVENTO CHIRURGICO:

Un intervento chirurgico, qualsiasi esso sia, viene accuratamente programmato e spiegato punto per punto al paziente prima, durante e dopo la esecuzione.
In ogni momento abbiamo la possibilità di monitorare i parametri vitali del Paziente, soprattutto la Pressione arteriosa, il battito cardiaco e la saturazione periferica di ossigeno con un piccolo apparecchio applicato al polpastrello
di un dito.
In qualsiasi istante il Paziente può segnalarci qualsiasi anomalia possa percepire, interrompendo il nostro agire.

Fosse anche solo per un attimo di riposo nel chiudere la bocca.

Abitualmente io avviso sempre le persone che sottopongo ad intervento della possibilità che percepiscano fastidio, lieve dolore o disagio in alcuni punti dell'intervento, anche se ciò il più delle volte non si verifica.
Lo faccio perchè sono abituato a dire, paragonando il mio lavoro al guidare un automobile con un passeggero, che io tengo tra le mani il volante e l'acceleratore, ma il Paziente ha in mano il freno!

In poche parole, siamo attentissimi al minimo disagio del paziente, che superi quello già presente del semplice fatto di essere seduti sulla poltrona del dentista!


COME VIENE INSERITO UN IMPIANTO:

Non desidero dilungarmi su casi complessi, che nella pratica sono la somma di casi piuttosto semplici!

L'inserzione di uno o due impianti viene effettuata nel modo seguente:

- Incisione della mucosa lungo la linea "di cresta" della mandibola o mascella edentula.
- Scollamento a spessore completo del lembo mucoso.
- individuazione del punto ideale di inserzione dell'impianto sulla cresta oseea.
- Eventuale correzione della cresta per renderla pianeggiante con l'uso di puntali chirurgici azionati da ultrasuoni (Chirurgia Piezoelettrica del Prof. Vercellotti). Questa metodica ha la caratteristica di agire ESCLUSIVAMENTE sul tessuto osseo mineralizzato, lasciando intatti e illesi i tessuti molli e provocando attraverso gli ultrasuoni una emostasi del tutto naturale per cavitazione (formazione di microbolle di aria) allo sbocco dei capillari.

- Introduzione di una "fresa pilota" nell'osso e controllo della sua posizione, direzione e profondità.

- Proseguo poi con frese a diametro crescente le quali creano un sito implantare "a misura" cioe' a stampo dell'impianto che verra' poi inserito.

- Inserzione dell' impianto e avvitamento all' interno della cavità preparata sotto continua irrigazione di soluzione salina sterile e raffreddata.

- Inserzione del tappo-vite sotto o transmucoso a seconda dei casi.

- Sutura con aghi atraumatici e filo da sutura sintetico di altissima qualità (rivestimento in Gore-Tex) in modo che la placca batterica non venga trattenuta.

- Controllo radiografico finale e terapia antibiotico-antinfiammatoria.


I punti di sutura verranno rimossi a guarigione mucosa avvenuta, almeno dopo una settimana o 10 giorni dalla data dell' intervento.

Posso affermare con soddisfazione che in 20 anni di pratica della implantologia sono stato chiamato da pazienti sottoposti ad intervento solo tre volte, e tutte per sapere se... l'antibiotico che avevano già in casa era compatibile o sostituibile a quello da me prescritto.

Senza false modestie, posso affermare che un intervento di implantologia, per la mia esperienza personale, oltre a durare al massimo un'ora per interventi semplici, è del tutto indolore e come conseguenza al più può provocare una lieve dolenzia e gonfiore!


- Esiste il "rigetto" dell'impianto?

La risposta è NO ! Il Titanio è perfettamente e del tutto biocompatibile e non esistono in letteratura medica casi di intolleranza al titanio.
"Ma vi sono casi nei quali l'impianto è stato perso..." si sente dire. Certamente! Non certo per rigetto, cioe' intolleranza o allergia da parte dell'organismo umano!
In questo si devono considerare le diverse fasi di osteointegrazione.
Nei primi mesi, quando l'osso che circonda l'impianto è sede di una complessa serie di rimaneggiamenti, qualsiasi evento infettivo, traumatico o non corretto da parte del paziente o di una eventuale protesi posta in modo incongruo al di sopra dell'impianto può limitare fino ad interrompere il processo di integrazione ossea.

Questo determina la perdita della stabilità iniziale, la introduzione di tessuto differente da quello osseo nell'interfaccia tra osso e impianto (tessuto connettivo) fino a destabilizzare del tutto la connessione iniziale tra osso e impianto, essenziale per la guarigione e la osteointegrazione.

Nel momento in cui, dopo circa 12 settimane, la osteointegrazione è completa, se il paziente segue una corretta igiene orale e viene regolarmente alle visite di controllo in Studio, la percentuale di insuccessi dopo 5 anni si riduce nelle statistiche attuali al 3-4% dei casi.

Certamente hanno importanza fattori quali:

- La qualità dell'impianto impiegato e la sua affidabilità. Per questo è bene accertarsi che gli impianti impiegati provengano da fabbriche di larga affidabilità e note per la serietà del materiale impiegato e la sua lavorazione.
- L'abilità del Chirurgo Implantologo.

Vi è un iter di apprendimento molto lungo e mentre casi semplici possono essere trattati da un implantologo all'inizio della sua carriera (dopo aver seguito corsi di alta specializzazione presso Scuole di Implantologia organizzate da Università o da Enti privati di alta affidabilità) molti casi ad alta complessità devono essere trattati da professionisti con ampia esperienza ed una casistica documentata.

Bastano piccoli e apparentemente insignificanti errori nell' esecuzione dell'intervento per compromettere irrimediabilmente la successiva osteointegrazione. Come in tutti i campi della medicina... meglio informarsi prima!

Senza del resto pensare che anche un implantologo alle prime armi può essere in grado di eseguire interventi eccellenti (io stesso vedo ancora con gioia dopo 20 anni i miei due primi pazienti, con i loro impianti ancora felicemente integrati!)


PERCHE' PREFERIRE UNO SUDIO E UN PROFESSIONISTA ITALIANO

Per le motivazioni di non scegliere viaggi low cost all' estero per la cura della vostra bocca, vi rimando alla sezione apposita: cliccate su " All' estero conviene davvero ? "
nella colonna a sinistra !


Impianto dentale : in Studio o in ospedale?

A tutt'oggi solo alcune cliniche Universitarie, interessate alla ricerca sugli Impianti dentali, eseguono gratuitamente interventi anche molto complessi su pazienti esterni. Il Sistema sanitario italiano finora non prevede altro che lo scarIco della spesa medica sostenuta e documentata presso un Privato, e per una percentuale variabile di anno in anno, dalla documentazione dei redditi.

Vi sono solo alcune indicazioni che consigliano di indirizzare assolutamente il proprio Paziente in una di queste Cliniche, anche se si tratta di un Professionista esperto nel campo.

Vi sono alcuni casi infatti nei quali, per ricreare uno spessore sufficiente della mandibola atrofica che non potrebbe accogliere impianti si rende necessaria la collaborazione di una equipe chirurgica ortopedica per il prelievo di parti ossee compatibili con la mandibola come forma e dimensioni.

Ad esempio, sono frequenti i casi di prelievo di cresta ossea dall' ala iliaca del bacino e inserzione del frammento di osso cosi' ottenuto al di sopra della mandibola alla quale viene fissata - dopo opportune modellazioni - con viti ortopediche in attesa della integrazione dell' osso prelevato con la arcata mandibolare.

Sono questi casi per lo più eccezionali. Solo poche Università in Italia (Udine, Milano, Padova, Roma, Palermo e perdonate se non nomino altre che non conosco) offrono un servizio del genere anche in casi più semplici.

Questa politica sanitaria dipende molto dal Docente in carica e dal budget di spesa messo a disposizione alla Clinica Odontostomatologica da parte dell' Ateneo da cui essa dipende.

In questi casi vengono di solito trattati pazienti selezionati per testare impianti già commercializzati ed ottenere in breve tempo una casistica di successi o insuccessi e le cause da cui essi dipendono.

OGGI, NORMALMENTE, un pofessionista di empia esperienza può eseguire in Studio grazie alle tecnologie a disposizione, Grandi rialzi del seno Mascellare, Rialzi del Seno Mascellare secondo la tecnica del Dott. Summers (detto Piccolo Rialzo del Seno) o apposizione di osso sintetico e membrane riassorbibili in collagene, o non riassorbibili in GoreTex o Titanio per garantire una quantità e dimensioni di osso sufficienti a portare a termine l'intervento.

Io personalmente ho eseguito decine di questi interventi con grande soddisfazione e reazioni post-intervento dei Pazienti del tutto accettabili, di sicuro molto minori di quelle dovute ad interventi di estrazioni complesse di elementi dentali molto compromessi.